Bonus donne 2026: congedi, contributi e incentivi per mamme lavoratrici
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Direttore: Alessandro Plateroti

Bonus donne 2026: congedi, contributi e incentivi per mamme lavoratrici

Delle donne in famiglia felici

La Manovra 2026 introduce bonus per le donne lavoratrici: contributi mensili e estensione dei congedi parentali.

Le donne italiane affrontano ogni giorno il peso di una doppia sfida: conciliare gli impegni familiari con quelli professionali. In un mercato del lavoro che ancora fatica a riconoscere il valore della maternità, la Manovra 2026 interviene con una serie di misure a sostegno delle madri lavoratrici, promuovendo equità, inclusione e benessere. Non si tratta soltanto di agevolazioni economiche, ma di un cambio di prospettiva che guarda alla maternità come una risorsa, non un ostacolo.

Un portafoglio con soldi e monete
Un portafoglio con soldi e monete

Contributi mensili e congedi parentali: più sostegno per le madri

La principale novità è l’introduzione di un bonus mensile di 60 euro per le lavoratrici con almeno due figli e un ISEE sotto i 40.000 euro. Il contributo, non tassabile né soggetto a trattenute previdenziali, sarà erogato in un’unica soluzione a dicembre 2026 e coprirà ogni mese di attività lavorativa continuativa e regolarmente registrata. La misura è valida fino ai dieci anni del secondo figlio, ma si estende fino ai diciotto anni in caso di famiglie con più di due figli.

Non tutte le lavoratrici potranno beneficiarne: restano escluse le domestiche, mentre rientrano le autonome iscritte alle gestioni previdenziali obbligatorie, comprese le casse professionali e la gestione separata. Accanto a questo incentivo economico, viene estesa la possibilità di fruire del congedo parentale fino ai 14 anni del figlio, rispetto ai 12 precedenti. Aumentano anche i giorni di permesso per malattia del figlio, che passano da 5 a 10 l’anno, applicabili anche nei casi di adozione o affidamento.

Salute femminile e incentivi per l’occupazione

Un altro punto forte del pacchetto riguarda la salute delle donne, con uno stanziamento di 238 milioni di euro all’anno destinato alla prevenzione. Si amplia l’accesso allo screening mammografico, includendo le fasce d’età 45-49 e 70-74 anni, accompagnato da nuove campagne di informazione.

Sul fronte lavorativo, per incentivare l’assunzione delle madri disoccupate con almeno tre figli minorenni, è previsto un esonero contributivo fino a 8.000 euro annui per le aziende. La durata dell’agevolazione varia: 12 mesi per i contratti a termine, 24 per quelli a tempo indeterminato, 18 per le trasformazioni contrattuali. Questa misura è compatibile con la maggiorazione del costo del lavoro deducibile fino al 130%, ma non con altri esoneri già in essere.

Infine, per le famiglie numerose è prevista priorità nella richiesta di passaggio da contratto a tempo pieno a part-time, con una riduzione minima del 40%. I datori che accettano senza ridurre l’orario complessivo aziendale riceveranno un esonero contributivo fino a 3.000 euro annui.

Con la Manovra 2026, il governo punta a rendere il lavoro femminile più sostenibile, riconoscendo il valore sociale e professionale della maternità. Una direzione che potrebbe finalmente segnare una svolta concreta per milioni di donne italiane.

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ultimo aggiornamento: 10 Novembre 2025 9:23

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